sabato 21 marzo 2009

Fiera del Cardinale: una polemica sacrosanta!


La Fiera del Cardinale ha rappresentato per anni una delle migliori esposizioni di modernariato nel nord Italia.

Ve la ricordate? Centinaia di bancarelle che occupavano completamente il borgo antico di Castiglione Olona, migliaia di persone provenienti da Lombardia, Piemonte, Svizzera, Emilia, Liguria.
L'offerta dei bancarellai di modernariato era stuzzicante: dai ricordi della nonna, a pregevoli rari articoli per collezionisti.
C'era anche un centro storico più ricco di negozi e botteghe artigianali.
E il borgo offre la ricchezza postuma delle volontà del cardinale Branda Castiglioni e con il trascorrere degli anni diventa più ricco: si ristruttura il Castello di Monteruzzo e si crea il Museo d'Arte Plastica a ricordo dell'esperienza artistica, quasi "olivettiana" dell'azienda Mazzucchelli.

Ma la concorrenza incalza. Nascono altri mercatini, il pubblico si sposta in quello di Varese e la ricerca per gli appassionati dell'antico, dell'usato, del "mai dimenticato" si stempera in più luoghi.
Il mercatino decade gradatamente e molti espositori consapevoli della cosa emigrano e abbandonano la prima domenica del mese.
Il mercatino è sempre stato un punto d'incontro per collezionisti e appassionati di modernariato, soprattutto.

Arriviamo ai nostri giorni. Con una presenza tra le 10 e 15 bancarelle, tra cui merce "made in china" e poca ricerca di originalità.
Vengono proposte molte iniziative incentrate sulla prima domenica del mese utili a far diminuire ancor di più il pubblico. La gestione passa a Confesercenti che oltre a chiedere 40 euro per bancarellaio cerca di trasformare il mercatino in una tipica sagra paesana, con esposizione di beni alimentari a cielo scoperto e assaggi di polenta o riso, etc...

Quel numeroso pubblico di intenditori, anche dell'arte umanistico-rinascimentale lombarda del '400 trasporta la propria ricerca e i danari da altre parti. Con danno di tutti, soprattutto di quei negozianti e artigiani che a fatica stanno facendo sopravvivere la vita del centro storico. Quotidianamente.

Ma le proteste, come pure le constatazioni negative che arrivano da questo blog , stanno aumentando e diventano sempre più pubbliche. E poichè ci stiamo avvicinando alle elezioni comunali della cittadina esplodono anche i malumori di personaggi dell'amministrazione.

La Prealpina di giovedì 19 marzo 2009 riporta le impietose accuse sulla "fine" della Fiera del Cardinale in un volantino firmato "Città Nuova" (in cui ha militato anche l'attuale assessore Vizza ).

Qualcuno s'adombra, soprattutto il vicesindaco Frigè che invece di soffermarsi sulle accuse ormai dilaganti dentro e fuori Castiglione Olona sposta l'attenzione su "non bisogna aver paura che l'arte possa diventare popolare", un colpo sparato all'improvviso per confondere gli avversari (che Frigè non ha capito essere quasi tutti quelli che parlano del mercatino ), colpo la cui sorpresa svanisce dopo pochi secondi per lasciar posto all'incredulità. Ma, smantellando qualsiasi speranza che possa comunicare una logica comprensione dei fatti, afferma : "... in una giornata che prevede anche momenti interessanti dal punto di vista culturale e storico ... Non ritengo poi che gli eventi collaterali alla Fiera del Cardinale possano in qualche modo sminuire questa tradizione, rappresentando invece un ulteriore incentivo per visitare il nostro paese e scoprirne le tante bellezze. Giudico invece positivo il tentativo di accattivare un pubblico che sia il più vasto possibile: compito di un'Amministrazione non è infatti quello di soddisfare solo i gusti di un ristretto settore di cittadini. "
Siamo al disastro, come afferma l'artista Michilini. Chi parla per l'amministrazione pubblica della cittadina trasforma la realtà in farsa.
Proviamo ad analizzare le sue affermazioni: a differenza di qualche anno fa, alla prima domenica del mese non c'è una regolare presenza di guide che facciano fare il giro del borgo antico; occorre pagare due biglietti; 10 bancarelle sono un'attrattiva? ; quasi tutte le iniziative più interessanti erano arrivate dalle proposte dei negozianti; le tante bellezze sono in parte sopraffatte da un borgo in pieno degrado edilizio; si "accattiva" il pubblico con vendita di alimentari che potrebbero sparire dopo una semplice visita dell'ASL; la decennale valutazione di qualità della Fiera del Cardinale viene smantellata totalmente dal più banale populismo; la presenza di migliaia di visitatori è precedente alla ventata populista del vicesindaco: qualcuno gli deve spiegare che anni fa il mercatino era popolare non ora!!!

E nel concludere l'intervista rilasciata alla giornalista Laura Schena chiede un atteggiamento più costruttivo di "collaborazione nell'individuare i problemi e nel cercare di risolvere le difficoltà."
Esattamente il contrario di quello che avviene. Un esempio? la richiesta di collaborazione ai commercianti per il mercatino di domenica 22 marzo 2009. Tutto programmato e ordinato dall'alto, senza alcuna porta aperta alla collaborazione. I commercianti sono stati invitati ad una riunione in cui tutte le cose erano già stabilite. E il mercatino di questa terza domenica del mese è in dote a un'organizzazione che arriva da fuori Castiglione Olona.
I commercianti locali mai interpellati per proporre e organizzare attività.

A quando le elezioni?

Giu. Ber. ( foto MS)

lunedì 16 marzo 2009

Il borgo di Castiglione Olona: le foto del disastro?




Che colpo l'articolo e le foto di Sergio Michilini sul degrado del borgo antico di Castiglione Olona!






Sono state pubblicate sul suo blog: http://www3.varesenews.it/blog/labottegadelpittore/?p=924 e riprese da Varesenews sotto il titolo "Castiglione Olona un disastro in Lombardia".



L'attenzione di Michilini (è un artista) si è soffermata su momenti del degrado: impianti elettrici fuorinorma, capitelli rovinati, colonnati sbeccati, muri decadenti etc...

La domanda diventa immediata: ma è proprio così il borgo storico di Castiglione Olona?

Il sindaco Battaini si è indignato rispondendo con le prove che l'amministrazione comunale ha investito enormi risorse per qualificare il borgo.

Ma allora dove sta la differenza di valutazione?
Proviamo a osservarla insieme.

Il problema delle foto, quell'istante nel tempo e nello spazio, è che se non vengono contestualizzate possono travisare la realtà. Per esempio: viene fotografata la sede della Proloco e l'interno del cortile dello stesso palazzo. Beh quello è in fase di ristrutturazione. C'è un progetto in corso. Per il resto le immagini parlano delle condizioni esterne dei palazzi di proprietà privata ed è lì che occorre soffermarsi, perchè le strutture gestite dal Comune hanno senz'altro una cura ben diversa.

Torniamo al privato. La realtà del borgo è fatta di piccoli proprietari che nella quasi totalità non ha mai ristrutturato le case, anche all'interno. E infatti possiamo affermare di tutto sulle abitazioni date in affitto ma di certo non possiamo dire che siano lussuose. Il degrado parte proprio dal privato.

Ricordiamoci che il borgo è sotto tutela beni ambientali per cui non è, giustamente, semplice operare sull'esterno delle case. Inoltre nello stesso palazzo si possono trovare molti proprietari con volontà diverse e difficoltà di progettare in comune.

Le foto non parlano di questo, ma possono accendere la scintilla dell'interesse e del dibattito.

Considerando il centro storico nel suo insieme edilizio, viabilistico, relazionale, commerciale, culturale noi ci troviamo di fronte a forti contraddizioni, sviluppate con il passare degli anni, in cui il degrado è un prodotto sia del menefreghismo dei singoli cittadini che di scelte tragicamente deleterie delle amministrazioni come quelle che stanno portando la Fiera del Cardinale a diventare una sagra del salamino.

Su un piatto della bilancia occorre mettere le positività: la conservazione e ristrutturazione dell'eredità storica culturale di Branda Castiglioni; la perseveranza dei commercianti e artigiani del borgo che riescono a malapena a tenere in piedi la vita sociale; le iniziative di alcune associazioni culturali. Sull'altro piatto della bilancia mettiamo le negatività: la generalizzata mancata ristrutturazione delle case private; il solito menefreghismo ( non solo castiglionese) dei cittadini maleducati ( pensiamo a questo proposito che c'è chi riesce a guidare la proprio auto in modo pericoloso attraversando le strade strette del borgo!); la gestione della prima domenica del mese che ha distrutto quell'incredibile mercatino famoso in tutto il nord Italia.

E poi tante altre considerazioni, anche su argomenti specifici, che si discutono nella vita quotidiana e non possono trovare spazio in un post di un blog.


(foto di Sergio Michilini, tratte dal suo blog)

Giu Ber.